Informazione del artisti

   
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MARIA ADELA GONZALEZ VILANOVA "MAGOVI"

Pittrice espagnola nata a Tampico (Mexico), figlia e nipote di disegnatore e pittore, sorella del pittore Western F. J. Gonzalez Vilanova. Anche se da sempre appassionata di disegno non ha potuto dedicarsi all'arte sino al 1988, quando iniziò a frequentare la scuola di Pittura del Comune di Ovada, diretta dalla pittrice Piera Vegnuti, scuola che lasciò dopo 3 anni.
Innamorata della pittura ad olio e dei pittori del '500 e del '600 (dei quali esegue copie), cerca sempre di raggiungere quell'armonia di luci e di colori che possono trasmettere sensazioni a chi li vede. I suoi paesaggi, invece, sono fatti dal vivo, per prendere il giuoco di luci ed ombre che fanno vivere il quadro. Le nature morte sono sempre fatte nello studio con oggetti propri.
Ha al suo attivo mostre personali ad Acqui Terme, Ovada, Novi Ligure, Silvano d'Orba, Alessandria, oltre a diverse mostre collettive ed estemporanee, con diversi premi e riconoscimenti. Quadri suoi sono in collezioni private in Spagna (Madrid, Barcellona) ed anche in Italia (Novi Ligure, Ovada, Alessandria, Stresa, Serravalle Scrivia, Milano, Ponte Chiasso, Portovenere).

  
COLLETIVA DI PITTURA DAVVERO INTERESSANTE

Ovada. Ancora una collettiva appassionante alla galleria d'arte "il Vicolo". Tanta natura nelle opere esposte e tanto misticismo velato o dichiarato come nello splendido "Cristo" della Magovi, sofferente nel supremo sacrificio, ma vincente in quello sguardo abbassato carico di potenza raccolta. La medesima tensione l'ho ritrovata nella "Natura morta" aparentemente quieta ma, nell'ombra dell'anfora, nera e fagocitante. Più malinconica la Rosso, più intimista, sia nei paesaggi esterni che interni. A mio avviso molto bella la tela della "Bambina", pensierosa ed assorta; ancora interiorizzata, è la "marina" preludio psicologico di quei fiori stilizzati vissuti e visti dal di dentro di sè, non accettati naturalisticamente má posti in atteggiamenti antrofomorfi. La grande novità è costituita dalla ceramista Sarti e con costei approdiamo in un "area di serenità compositiva, un'oasi di rilassamento: geniale l'idea di esprimersi non su tela: le essenziali figurine in blu cobalto infondono pace all'occhio e al cuore con linee morbide di felice memoria liberty e di sfumato barrocco.
Tesa tra lo sfumato e il marcato è lo stile della Morselli: romanticismo e aggressività. Paradigmatici "Nebbia mattutina" e "La notte". Grande importanza è data all'acqua, elemento primigenio e significativo: essa scorre, travolge, passa.
Più edonistico il cosmo della Repetto cosi nel cigno, come nel paesaggio notturno in blu o nei fiori. Si avverte inquietudine nell'aquila o nel campo di grano ma l'onda del frumento sotto il cielo nero è investito da un'aura onirica come pure il porpora fuori dall'aquila che balza agli occhi.
Spero che in tanti sapranno amare ed apprezzare questa mostra che senza dubbio merita.

Alessandro Pola.

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